Il racconto continua. Abbiamo lasciato la nostra domus alle soglie del IV secolo. Aveva dismesso gli abiti di semplice domus per indossare quelli di domus ecclesiae ed è proprio da qui che riprende la sua storia.
I fedeli si riuniscono in uno dei vani della casa perché quando il culto cristiano non è più considerato fuorilegge e i fedeli possono finalmente svolgerlo senza doversi nascondere, non tutte le città possiedono già chiese e cattedrali. Nella domus si svolgeva la santa messa eucaristica e anche la preparazione dei catecumeni al battesimo. Proprio per questo viene realizzato un fonte battesimale.
Il fonte però si trova all’interno del criptoportico, ormai non più utilizzato e dunque riadattato. Ancora oggi se si scende a passeggiare nel silenzioso e misterioso portico sotterraneo sono ancora visibili i resti di quell’antica testimonianza lasciataci dai primi cristiani di Aosta.
Sulle mura di questa domus, riutilizzandone anche alcuni ambienti, viene costruita la prima Cattedrale, la Cattedrale paleocristiana.
Secondo le fonti storiche, Aosta dovrà attendere fino alla metà del V secolo prima di avere un vescovo. Eppure gli scavi archeologici ci dicono altro. Infatti, le indagini archeologiche datano la cattedrale paleocristiana alla fine del IV secolo e se c’è una cattedrale allora c’è per forza anche un vescovo.
A est la chiesa terminava con un’abside, ad ovest era invece chiusa dal battistero principale che si addossava direttamente al muro del criptoportico. Un altro battistero verrà aggiunto sul lato nord nel V secolo. Una lastra inserita nel pavimento odierno conserva l’impronta dell’altare che si trovava in origine al centro del presbiterio. Testimonianza di un tempo passato eppure in qualche modo ancora presente.
Risalgono a questo periodo le contaminazioni tra un’architettura tipicamente latina, imponente e magnifica, e la decorazione a stile animalistico con animali che diventano nastri che si intrecciano e si rincorrono sulla superficie della pietra, tipica della cultura germanica (ne avevo parlato qui).
Alla fine del IV secolo la chiesa ha tutte le caratteristiche necessarie per essere la chiesa cattedrale della città.
Non era però la sola chiesa di Aosta. Con il diffondersi del nuovo culto religioso, ormai libero e non più costretto in spazi angusti, la città si cosparge di nuovi edifici religiosi, soprattutto fuori le mura dove accanto alla struttura vengono realizzati cimiteri. Più vieni seppellito vicino al santo, le cui reliquie sono conservate all’interno di ogni altare, più possibilità ci sono di entrare in paradiso. E così i perimetri di queste prime chiese si costellano di sepolture.
Tra queste ricordiamo quelle di San Lorenzo e Sant’Orso, una di fronte all’altra, costruite fuori le mura a est tra la Porta Praetoria e l’arco d’Augusto; quella di Santo Stefano, a nord nei pressi della Porta Principalis Sinistra, e la chiesetta fuori Porta Decumana, a ovest.
Entriamo nel V secolo. Aosta ha il suo vescovo, i fedeli hanno la loro Cattedrale. La sua storia però è ancora lunga e continuerà con il prossimo racconto.
Per approfondire:
AA.VV., La cattedrale di Aosta I, Collana Cadran Solaire, Aosta, 2007
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